25 gennaio 2021
Quanti errori si fanno nella vita? Tanti! E di chi è la colpa? qualche volta è solo nostra, spesso è condivisa con altre persone. Oggi come oggi, però, si assiste ad un duplice atteggiamento di fronte agli errori. Innanzitutto c’è chi gioca allo scaricabarile. La colpa è sempre e soltanto degli altri. Ho fatto un incidente perchè andavo troppo veloce oppure ho fatto un sorpasso azzardato? La colpa è del fondo stradale scivoloso o sconnesso, delle gomme della macchina un po’ lisce, di quello davanti che andava adagio, di quello dietro che mi faceva fretta standomi troppo sotto, dei lampioni spenti, dell’assenza di cartelli…
Ovviamente, tutte queste situazioni sono originate da qualcuno che è il vero responsabile del mio incidente. Ecco allora chi doveva sistemare il fondo stradale e non l’ha fatto, il meccanico che non mi ha guardato le gomme, il produttore di gomme che “non fanno più le gomme di una volta”, i vigili che non controllano niente, il Presidente del Consiglio che invece di pensare solo alla propria “cadrega” dovrebbe pensare alle strade, i cinesi che stanno rovinando la nostra economia… Che caos! E pensare che basterebbe dire:” Sono uno stupido. Andavo troppo veloce. Chiedo scusa a tutti”.
Se riuscissimo ad ammettere i nostri errori e la relativa responsabilità che abbiamo avuto nel commetterli, forse riusciremmo ad essere più sereni e obiettivi anche nel ricercare le colpe degli altri. Il secondo atteggiamento è esattamente opposto. E’ l’atteggiamento di sente su di sè anche il peso delle colpe che non ha e si carica di sensi di colpa che gli rovinano la vita. Purtroppo ci sono persone particolarmente sensibili, che hanno un senso del dovere spiccatissimo. Costoro sono spesso preda di quelli che hanno come caratteristica precipua la capacità di far nascere i sensi di colpa.
Quando due persone così si incontrano per la prima è la fine. Dilaniata dai rimorsi, rischia seriamente di giocarsi il proprio equilibrio mentale e solo un lungo e faticoso lavoro su sè stessa può portarla ad ignorare le continue pretese e rimostranze di chi ha assoluto bisogno di attenzioni per sopravvivere. Sarebbe proprio bello riuscire a relativizzare le richieste dell’altro per calibrarle sulle proprie forze…
E anche quando si commettono errori conservare la capacità di vederne la reale entità e il rimedio possibile. Dio ci chiede di dare tutto quello che possiamo. Non di più.
don Roberto