Guerra

17 giugno 2024

“La guerra è un elemento strutturale dell’esistenza umana,  così come l’aria, il cibo e i ripari che costruiamo per vivere. Secondo un calcolo statistico approssimativo, dal 3000 avanti Cristo l’umanità avrebbe attraversato 14.538 guerre, in media 2,6 l’anno. Un dato infelice che però segnala una continuità nell’eredità genetica umana, cioè nella nostra evoluzione da animali carnivori a uomini e donne civilizzati. La nostra identità è ancora determinata da tale origine biologica: siamo gelosamente territoriali, enormemente assetati di potere e irrimediabilmente alla ricerca di dominio. La guerra è quindi il prodotto naturale della volontà di soddisfare i nostri interessi individuali a spese di quelli altrui. ” (You Ji e Zhang Shu).

Analisi spietata e cruda quella fatta da due studiosi cinesi, professori nelle università di Liverpool e di Macao. Analisi che ci spinge a pensare alle pulsioni istintive ( animalesche?) che permangono dentro di noi indipendentemente dal grado di civilizzazione raggiunto. Fare la guerra è un’attività in un certo senso naturale per l’uomo. E non pensiamo solo alla guerra conclamata come tale, la guerra che si combatte in Ucraina o a Gaza.

Pensiamo alle nostre guerre quotidiane, quando siamo in macchina, quando litighiamo con i vicini di casa, quando ci rapportiamo in modo violento anche in famiglia…quanti combattimenti! Altro che i gladiatori! Spesso viviamo i nostri giorni con un fondo di violenza che riteniamo normale, a cui non facciamo nemmeno più caso. Salvo poi meravigliarci quando tutto questo esplode in qualche omicidio. La pace, allora, non è costruita solo dalle manifestazioni e dai provvedimenti politici e diplomatici.

La pace riguarda ognuno di noi, così come la guerra. Curare e tenere sotto controllo i nostri atteggiamenti quotidiani, cercare di unire anziché dividere, non darla vinta all’animale feroce che alberga in ognuno di noi: sono compiti non facili, eppure tanto necessari.

don Roberto