16 luglio 2018
Tempo di vacanze, di relax.
Si cerca un po’ di riposo dallo stress quotidiano. Solo che, spesso, si finisce per accumulare altro stress. E cerchiamo vacanze con attività organizzate una dopo l’altra, così da non avere troppo tempo per pensare, ma sempre abbastanza per lamentarci.
C’è sempre qualcosa che non va nella nostra vita e la felicità è una chimera sempre inseguita e mai raggiunta. Un modo molto bello per allenarci ad essere felici è quello di gustare il paesaggio che abbiamo attorno. In vacanza, ma non solo.
Immergersi in quella che un ateo può chiamare “natura” e un credente chiama “creato”. Il mare, la montagna, il lago diventano occasioni preziose per contemplare la bellezza di quello che ci circonda. Avere un po’ di tempo per guardare il cielo e lasciarsi catturare dal fascino dei suoi colori ci permette di allargare il cuore e di ritrovarci un po’ più sereni, un po’ più saggi. E poi fermarsi ad osservare le opere di quel custode del creato che è l’uomo, opere non sempre fantastiche, ma spesso capaci di rendere ancora più bello il mondo. Opere nelle quali l’ingegno umano si applica in tutte le sue potenzialità per modellare la natura e renderla ancora più armoniosa, più dolce, più espressiva della stupenda tenerezza di Dio.
Natura che ci mette di fronte anche ai nostri limiti, che ci fa sentire piccoli e fragili, che ci dovrebbe aiutare a restare umili. Dovremmo abituarci ad osservare, ad ascoltare tutto quello che ci circonda. I colori, le forme, i suoni, i rumori, i silenzi, i profumi. Tutto ci parla, tutto ci aiuta a riflettere.
E sarebbe bellissimo imparare a memoria il salmo 8 e recitarlo quando siamo di fronte allo spettacolo del creato racchiuso nel cielo immenso o in un minuscolo fiore. Ricordandoci chi siamo noi, creature umane, e quale stupendo compito ci è stato affidato. Siamo i custodi del giardino dell’Eden. E poco importa se questo Eden è fatto di caseggiati grigi, di alberi spelacchiati e di zanzare.
L’Eden è prima di tutto dentro di noi, quando il nostro cuore è un cuore di fanciullo, capace di stupirsi per le piccole cose. Allora anche i caseggiati grigi possono diventare luoghi dove Dio fa meraviglie e la Bellezza trionfa.
don Roberto