10 giugno 2019
La convivenza comune ha bisogno di regole. E’ una cosa talmente ovvia che spesso ce ne dimentichiamo.
O, meglio, ci dimentichiamo che le regole valgono anche per noi e non solo per gli altri. E spesso siamo rigidissimi verso i comportamenti trasgressivi degli altri e molto più tolleranti verso i nostri. D’altronde, se ci pensiamo bene, la nostra vita si trova ad affrontare in ogni ambito leggi e leggine, regole e regolamenti che rischiano di intralciare non poco quella pacifica convivenza che, invece, dovrebbero favorire. E però anche la mancanza di leggi e regole può influire sulla qualità della vita comune, rendendola uguale al far west, dove il più forte o il più prepotente o il più furbo o il più insensibile hanno sempre ragione.
Ecco la necessità di leggi e regole sagge, chiare e facilmente applicabili. Quando un ente e un’Istituzione promulgano leggi e regolamenti dovrebbero anche chiedersi se siano realmente in grado di farle rispettare. La miglior legislazione del mondo resterebbe lettera morta se lo Stato o chi per esso non avesse la capacità di realizzarla e di farla rispettare. Anzi, le regole disattese e inapplicate sono altamente diseducative, perchè generano l’idea che, alla fine, nemmeno chi le ha fatte le ritiene buone. Infatti non le fa rispettare.
Ecco perchè ogni ente, pubblico o privato, che si trovi a legiferare, deve assolutamente tenere in considerazione non solo gli ideali che lo ispirano, ma anche la reale possibilità di applicazione delle regole. Se quest’ultima non c’è allora sarebbe meglio tacere e rinviare ad altro tempo quella legge, che rischia solo di generare irrisione e sfiducia anche in chi la ritenesse giusta in linea di principio.
Purtroppo qualcuno crede che sia sufficiente moltiplicare le regole per avere ottimi risultati sul piano della buona convivenza e del benessere individuale e non ci si rende conto che ormai le persone non si spaventano di certo davanti a un cartello di divieto che commina sanzioni ed eviterebbero quel comportamento solo se accanto al cartello ci fosse un addetto in carne ed ossa , deciso a far rispettare quella regola.
Oggi, purtroppo, chi ha conservato un po’ di senso civico passa per lo stravagante o lo stupido di turno. E applicare le regole della buona convivenza è un lusso che pochi si permettono, sognatori o poveri illusi, che ancora credono alle grandissime capacità di bene insite nel cuore umano.
don Roberto