15 luglio 2019
Viviamo nella società dell’immagine. Oggi conta tantissimo il “come” si appare. E tutti, chi più chi meno, siamo coinvolti in questa dinamica. Tendiamo, infatti, a tirar fuori quella parte di noi che ci sembra la più adatta all’ambiente che stiamo frequentando. Non siamo ipocriti, siamo opportunisti. E chi non lo è rischia di passare per stupido o immaturo.
Avendo una personalità composita ne utilizziamo le varie parti a seconda dei momenti e sulla base dei valori che riteniamo importanti. Certo, qualcuno può andare in tilt. E, alla fine, avremo persone smarrite, che sono entrate talmente bene in una parte da recitarla in continuazione, pensando di essere sè stesse.
Quando, per esempio, assisto alle “esibizioni” di tanti politici e di tanti personaggi pubblici mi viene spontaneo chiedermi che cosa ci sia di vero e che cosa ci sia di costruito in certi atteggiamenti: credono davvero alle cose che dicono? Oppure è tutto marketing, finzione per vendere il proprio prodotto? Sono persone o personaggi progettati a tavolino?
Non sono l’unico a farmi venire dubbi. Qualche giorno fa leggevo l’intervista a un noto personaggio televisivo che alla domanda “chi è, secondo lei, il più grande attore vivente?” rispondeva: “Papa Francesco”.
Credo che sia importante avere una corretta percezione di noi stessi. Non possiamo entrare nella testa e nel cuore degli altri e dovremo giudicarli spesso solo dalla corrispondenza delle loro parole con i fatti, ma possiamo entrare,almeno un po’,dentro noi stessi, per capire chi siamo e che cosa vogliamo rivelare di noi agli altri. Probabilmente ci costruiremo la stesso più immagini da presentare nelle diverse occasioni, sulla base dei diversi aspetti della nostra personalità e di quello che ci viene richiesto dal contesto sociale del momento, ma riusciremo almeno a mettere a fuoco i valori in cui crediamo davvero e sulla base dei quali viviamo i nostri giorni, ammettendo fragilità e debolezze. E , oggi, un pizzico di onestà non guasta.
don Roberto