5 agosto 2024
“Una Chiesa sinodale ha bisogno di cultura e pratica della trasparenza e del rendiconto che sono indispensabili per promuovere la fiducia reciproca per camminare insieme…La richiesta di trasparenza e rendiconto nella Chiesa e da parte della Chiesa si è imposta a seguito della perdita di credibilità dovuta agli scandali finanziari. ”
Parole dell’ “Instrumentum laboris” per la fase finale del Sinodo che si terrà in ottobre. Chissà se le diocesi italiane ( tra cui quella di Como) si dimostreranno finalmente sensibili all’ennesima sollecitazione e decideranno di pubblicare il proprio bilancio… Sembra che la resistenza passiva nei confronti delle richieste del Papa e della Chiesa universale sia sempre in atto, condita di sorrisi e inchini di facciata, ma senza alcuna volontà di muoversi dalle proprie posizioni. Tanto, prima o poi, passerà la burrasca: il Papa ha già un certa età… E allora perché mettersi in pista per fare cose di cui, fra qualche anno, tutti si saranno dimenticati? In campo economico, però, una sollecitazione a rendicontare potrebbe venire dalla diminuzione costante del gettito proveniente dall’8×1000.
Sempre più italiani decidono di non devolverlo alla Chiesa cattolica: ci sarà un motivo! La trasparenza è un dovere, soprattutto quando si maneggiano soldi provenienti da offerte di fedeli che non sempre hanno disponibilità economiche tali da potersi permettere un alto tenore di vita. Il rispetto dovuto a queste persone sarebbe motivo più che sufficiente per rendere conto di come questi soldi vengono utilizzati. Vedremo quanto tempo ci metteranno i vescovi che ancora resistono tenacemente alla “tentazione ” di pubblicare il bilancio della propria diocesi a cedere. Intanto preghiamo per loro e per la loro conversione. La Chiesa ha bisogno prima di tutto di pastori credibili, se vuole recuperare credibilità.
don Roberto