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31 marzo 2025

“Fare una legge e non farla rispettare equivale ad autorizzare la cosa che si vuol proibire “. (Cardinale di Richelieu)

Quando in uno Stato si eccede nel produrre norme, leggi e regolamenti di solito viene a mancare la capacità di farli rispettare. Siamo alle “gride” di manzoniana memoria, che facevano tanta più paura quanto più erano fresche di stampa, ma dopo un po’ di tempo dalla loro emanazione lasciavano il tempo che trovavano. Si richiedeva, allora, una nuova “grida” che inasprisse le pene e che avrebbe fatto la fine di quelle precedenti, creando così un’impunità di fatto per i delinquenti veri e un intralcio notevole alla vita degli onesti ( “a saper maneggiare bene le gride, nessuno è colpevole e nessuno innocente”, dice Azzeccagarbugli a Renzo).

È lo spettacolo a cui assistiamo anche in questi nostri tempi, con un proliferare di norme europee, statali,regionali e chi più ne ha più ne metta. Le persone normali si fanno l’idea che tutto questo sia inutile, perché in realtà non ci sono le forze per far rispettare ciò che viene proclamato con la massima pubblicità. E davvero si rischia che le varie leggi e leggine facciano paura finché dura il can can degli organi di informazione e poi chi s’è visto s’è visto.  E allora la produzione continua di nuove leggi non è solo inutile: diventa dannosa!

Perché suscita sfiducia negli Enti che dovrebbero far rispettare la legge e la gente comune non si sente tutelata e difesa. Questo vale per ogni forma di autorità: se un educatore vuole rimanere credibile e autorevole non può minacciare fuoco e fiamme e poi non dare seguito alle minacce. La coerenza tra il dire e il fare è la base per essere considerati persone serie e affidabili, degne di fiducia. Anche da un punto di vista cristiano.

don Roberto