26 maggio 2025
Essere audaci, osare, gettare il cuore oltre l’ostacolo. Pensare lasciando spazio ai sogni, anche a quelli apparentemente più lontani dalla fattibilità. Corriamo il rischio di rifugiarci troppo spesso nella mediocrità, di restare su ciò che è conosciuto, con una visione ristretta della realtà, in cui i confini dei progetti diventano sempre più angusti. È una caratteristica, questa, tipica dei vecchi, che infatti rimproverano ai giovani l’essere sognatori e quindi lontani dalla realtà, incapaci di tenere i piedi saldamente ancorati alla terra. Se Gesù e gli apostoli avessero dato un seguito a questi pensieri oggi non saremmo cristiani. Se non avessero ragionato audacemente oggi il mondo sarebbe molto diverso, probabilmente molto peggiore. E allora bisogna vincere la tentazione di pensare ” in piccolo”, di affrontare sempre e solo le acque basse. Bisogna superare la paura dell’ignoto, di perdere qualcosa, di non essere contenti.
Dobbiamo osare, dobbiamo credere al progetto di amore a oltranza nel quale Dio ci ha coinvolti, senza fare troppi conti utilitaristici, senza darsi per vinti se non siamo capiti o, addirittura, guardati con diffidenza e ostilità. Gesù e il Vangelo sono ideali talmente grandi che non possono essere ridotti alla sopravvivenza di una qualche forma religiosa o alla rassegnazione che accetta come normale una comunità scialba e senza entusiasmo.
Una mente audace. Un cuore grande. Un orizzonte sconfinato, come sconfinato è l’amore di Dio. Di questo c’è bisogno, oggi.
don Roberto