4 agosto 2025
“La voce di un silenzio sottile” è ciò che realizza la presenza di Dio, che il profeta Elia sa cogliere in 1Re 19,12. Dio non si rivela attraverso i terribili fenomeni dell’uragano e del terremoto, bensì attraverso il silenzio. Dio parla nel silenzio e attraverso il silenzio.
E noi? Quando riusciamo a fare silenzio? Spesso viviamo nel caos di una vita piena di rumori. Anche le parole possono diventare rumore. La solitudine è spesso necessaria per fare silenzio. Ma non necessariamente bisogna andare in cima a una montagna. Chi non ha il silenzio dentro di sé troverebbe anche nella solitudine più assoluta le distrazioni che anestetizzano il pensiero e il cuore. Oggi va di moda l’espressione “essere sempre connessi “.
Lo si dice dei ragazzi e dei giovani, ma in realtà moltissimi adulti non sono da meno. Sarebbe bello essere sempre connessi con Gesù. Il silenzio ci aiuta ad ascoltare davvero, a non dire parole inutili o dannose, a recuperare e contemplare la profondità del nostro animo nel quale Dio si immerge. Il silenzio crea una spazio che solo il Signore sa riempire: “Ci hai fatto per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in te”, diceva s. Agostino. Dio si rivela nel silenzio e solo nel silenzio noi possiamo cogliere e accogliere la Sua rivelazione.
Sarebbe bello se riuscissimo ad approfittare delle vacanze per ritagliarci qualche momento di silenzio, per incontrare Dio e anche noi stessi. Vincendo la paura che di questi incontri possiamo avere.
don Roberto