30 giugno 2025
Si fa tanto parlare dei giovani per dire che non frequentano più la Messa, che si sono allontanati dalla Chiesa e, in generale, dalla fede. Al contrario degli anziani, si dice.
Ma è proprio vero che gli anziani sono così tanto frequentatori di liturgie e di ambienti parrocchiali? Una recente ricerca Ipsos fa emergere una realtà un po’ diversa. È stato preso in esame un campione numericamente significativo di persone al di sopra dei 65 anni, con una media di 75,9 anni. È risultato che il 75% si dice cattolico e il 25% non credente. Del 75% di cattolici il 26% frequenta la Messa ogni settimana, il 33% saltuariamente e il 16% si dichiara non praticante. Ce n’è abbastanza per smontare l’idea che le chiese siano piene di anziani.
La percentuale di frequentanti assidui è leggermente più alta della media nazionale. Si capisce bene, allora, da dove parte la crisi religiosa che sembra colpire, oggi, particolarmente i giovani. Parte dalle due generazioni precedenti, che, per tanti motivi, si sono allontanate dalla dimensione di una fede ” praticante”, che sente il bisogno dei Sacramenti per alimentare la propria vita spirituale e le azioni di ogni giorno. Come in altri ambiti, anche in questo si aspetta sempre qualcuno che svolga il ruolo di Messia, illudendosi che una persona, esposta mediaticamente, possa portare alle conversioni e ai cambiamenti di vita.
Eppure questi ultimi decenni hanno più volte smentito questa idea. Chi non ricorda le migliaia di persone in fila per giorni e notti per vedere la salma di Giovanni Paolo II? Molte di più che non per Francesco. E quante di queste( molte non frequentanti) hanno iniziato un cammino costante di vicinanza al Signore? Dobbiamo essere noi, nel nostro piccolo, a dare una gioiosa testimonianza quotidiana, umile e convinta.
Dobbiamo mostrare il volto attraente del Cristo che ama, dobbiamo proporlo senza stancarci. Ai giovani, certamente. Ma, come ci dicono le statistiche, anche agli anziani.
don Roberto