2 dicembre 2024
“A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha le opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi “, ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta “. (Giacomo 2,14-17)
Una fede illusoria è quella che non ha riscontri pratici. Si crede a una serie di verità, si fanno magari anche tante discussioni e tante battaglie ideologiche, ma si resta fermi alla pura teoria. Gesù è visto di volta in volta come un maestro che insegna la verità su Dio o come lo stesso Dio da vivisezionare con ragionamenti capziosi, puramente umani, o come un enigma a cui bisogna dare una qualche spiegazione, possibilmente incomprensibile ai più.
La fede autentica, invece, parte dal presupposto che Gesù è il centro della nostra vita, di tutta la nostra vita, e non solo di quella intellettuale. Gesù è il motore che ci trasforma continuamente e che ci fa percorrere un cammino non solo di comprensione teorica, ma necessariamente anche di atteggiamenti pratici che ci fanno sempre più somigliare a Lui. Gesù è una persona e non solo un principio astratto.
Seguire Gesù significa fare nostri i Suoi sentimenti, le Sue parole e i Suoi gesti, fino al dono supremo di noi stessi, fino a quell’amore senza limiti che è il sacrificio della croce. Ecco perché una fede che non incide nella vita è fasulla e si riduce ad una ideologia tra le tante, da studiare, ma non da vivere. La bellezza della fede consiste nella sua capacità di convertire una vita per farla diventare uguale alla vita di Gesù.
don Roberto