Giovanni

22 settembre 2025

“Il discepolo che Gesù amava” è anch’egli un uomo come tutti gli altri. La sua fede cresce con il passare del tempo e la frequentazione di Gesù. Anche lui pescatore, con il fratello Giacomo e il padre Zebedeo, discepolo di Giovanni il Battista,  vive un’esperienza di profonda comunione con Gesù (“Maestro, dove dimori?…Andarono e quel giorno dimorarono con Lui”), eppure questo non lo esime da qualche figuraccia, come quando, insieme al fratello, reclama i posti migliori nel futuro regno del Messia, regno che, ovviamente, ha nella sua testa una dimensione puramente terrena.

Questo giovane che diventa adulto è capace di diventare adulto anche nella fede. L’incontro con Gesù costituisce,  per Giovanni, l’inizio di un cammino che lo porterà al sepolcro vuoto, dove l’assenza di un corpo gli permetterà di credere a tutto quello che Gesù aveva detto di sé,  compreso quel fatto misterioso e incomprensibile della Risurrezione. E tuttavia Giovanni è nel gruppo di discepoli che, dopo aver incontrato il Risorto e aver ricevuto l’ordine di andare in tutto il mondo, tornano invece in Galilea a fare i pescatori.

La fede è sempre fragile, può avere momenti di regressione, può perfino scomparire dall’oggi al domani. Non possiamo mai darla per scontata. Come Giovanni, anche noi siamo in cammino e qualche volta i nostri passi sono incerti. Siamo sicuri, però, che il Signore ci tiene per mano e non ci lascia mai da soli ad affrontare i tratti impervi della nostra esistenza.

don Roberto