Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
Non finiremo mai di meditare abbastanza il mistero pasquale di Cristo, fonte della nostra speranza
e della nostra gioia! Nel Vangelo di questa Domenica, il Signore ci offre l’occasione di riscoprire in
particolare tre doni della sua Risurrezione, attraverso cui possiamo fare esperienza di Lui: la Parola,
lo Spirito Santo e la Pace.
– La Parola: dono grande, vivo ed efficace, tutto da ascoltare, accogliere e da osservare. È uno dei
modi in cui anche noi possiamo incontrare il Risorto. Parola che continuamente crea, chiama,
guarisce, opera, plasma, tocca il cuore, dona senso al nostro esistere…e rende presente Dio in
noi! Per comprendere la grandezza e la profondità di questo dono, ci viene in aiuto S. Teresa di
Lisieux, che, anziché parafrasare, mette in versi alcuni passaggi del Vangelo di oggi:
La sera dell’amore, senza parabole
Gesù diceva: « Se uno vuole amarmi,
la mia Parola nella sua vita accolga.
Io e il Padre verremo a visitarlo
e, dimora prendendo nel suo cuore,
lo ameremo per sempre, da lui stando.
Vogliamo che, colmo di pace, resti
nel nostro Amore! ».
(P 17-Viver d’Amore!…)
Non dimentichiamo mai, poi, che la Parola per eccellenza è Cristo stesso, Verbo di Dio fatto
carne. Dal momento che il salmista dice: «Lampada ai miei passi è la tua parola» (salmo
118,105), ci sarà facile intuire perché la seconda lettura sottolinea che la lampada della
Gerusalemme celeste è l’Agnello (cfr Ap 21,10,14.22-23). Possa essere vero anche per noi!
– Lo Spirito Santo: in questa Domenica la nostra corsa della fede nel Risorto è caratterizzata da un
vero e proprio allungo verso la Pentecoste. È il Signore stesso che ci rassicura e ci fa cambiare il
passo, incoraggiandoci a guardare avanti con fiducia. Ci promette, infatti, il dono dello Spirito
Paraclito (=consolatore), che il Padre manderà nel suo nome per insegnarci ogni cosa e per
ricordarci tutto ciò che Lui ci ha detto. Che l’opera del Paraclito guidi le nostre scelte così come
guidò i primi passi della Chiesa (cfr prima lettura At 15,1-2.22-29) e ci aiuti a vivere una fedeltà
creativa!
– La Pace: è il primo saluto e il primo dono del Risorto. Ce lo ha ricordato papa Leone XIV subito
dopo la sua elezione e ce ne parla ampiamente anche Madre Mectilde de Bar, fondatrice delle
Benedettine del SS. Sacramento, che definisce la pace come segno ed effetto della Risurrezione e
aggiunge: «È una grazia meravigliosa il possedere questa pace che calma i nostri turbamenti
interiori, caccia il timore, mantiene l’anima in un semplice e amoroso abbandono. […] Che
questa pace domini tutto il nostro essere, di modo che le anime nostre siano circondate e
sostenute da questa pace divina; che nessuna cosa terrena o potenza infernale possa togliercela;
che in tutto e dappertutto possiamo portare la pace di Gesù Cristo. […] E cosa è mai questa pace,
se non la presenza di Gesù e la sua dimora nei nostri cuori?» (Madre Mectilde de Bar).
Il Signore ci conceda di scoprire e gustare a poco a poco questi grandi doni, affinché divengano
sempre più alimento che nutre la nostra “vita nuova” in Lui.
Buona Domenica!
Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate